Il razzismo storicamente rappresenta un insieme di teorie con fondamenti anche molto antichi e manifestatesi in ogni epoca con pratiche di oppressione e segregazione razziale, che sostengono che la specie umana sarebbe un insieme di razze, biologicamente differenti, e gerarchicamente ineguali. La scienza moderna, in tutti i suoi settori, ha smentito ogni tipo di teoria che divide l’umanità in razze. Se è vero che il XXI è il secolo dello sviluppo, allora qual è il senso di tutto quest’odio? Il progresso prima di essere tecnologico, scientifico ed economico, deve essere sinonimo di sviluppo umano, deve coincidere con la diffusione di ideali di coesistenza, condivisione e scambio pacifico di punti di vista e realtà culturali diverse. Non è tollerabile che nel 2020 si assista a brutalità e violenza contro un individuo, la cui unica colpa è quella di avere un colore della pelle diverso dal proprio.
La poesia La notte scura, cavallo di battaglia dell’associazione umanitaria Les Cultures, racconta, in versi, i problemi del razzismo e della xenofobia.
Hai osservato la notte scura?
Guarda la mia faccia nera,
Guardala bene.
Si è formato un muro,
una maschera nera ti sei messo.
Osserva bene in fondo
Guarda dentro
Esamina il sangue
e il cuore.
Guarda bene in fondo,
Guarda bene dentro.
Finché non vedi la luce,
il tuo silenzio,
Parla!
E’forse diverso il sangue dell’umanità sotto la pelle?
Sono diversi i sogni,
Speri che i tuoi giorni diventino senza notte?
Guardami bene in faccia,
Guarda questa faccia scura:
ti accorgerai che sono io la tua notte.
Prova anche tu le mie giornate,
Il fiume bianco sorge
Dal di sotto della mia pelle nera ;
Il mio cibo cresce
Dal di sotto del fango nero.
Guarda la mia faccia nera,
Guarda bene.
Vedrai che sono io la tua notte.
Adoro il tuo mattino.
Ammira lontano l’orizzonte:
vedrai solo la mia luna in una notte scura.
Quel che mi disturba
è il tuo intrometterti
con idee oscure
in una mente avvolta
di pelle bianca.
Guarda !
Guarda bene… niente è
più brutto di un cuore nero.
Quant’è triste nascere dello stesso amalgama.
per poi separarsi.
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